Gli insetti di maggiore interesse allergologico, per la loro intrinseca pericolosità, sono gli Imenotteri (Api, Vespe, Calabroni, Polistes).
L'allergia al veleno di Imenotteri può provocare reazioni localizzate (3,1-17%) o severe reazioni generalizzate (0,15-3,3%) di tipo respiratorio e cardiocircolatorio che si possono complicare fino alla morte.
A tutt'oggi è difficile stimare la percentuale di soggetti allergici al veleno di imenotteri: spesso i decessi causati da punture vengono diagnosticati come dovuti ad arresto cardiaco e non a shock anafilattico.
I fattori di rischio per le reazioni sistemiche severe sono: la stagione (estate), la sede della puntura (più pericolose le punture al volto), l'età (anziani), il tipo di allergene (l'ape è più pericolosa della vespa), la presenza di patologie cardiache e respiratorie concomitanti, il consumo di alcool.
Le reazioni locali caratterizzate da arrossamenti e gonfiore nella sede della puntura di diametro non superiore ai 5 cm. sono da ritenersi normali.
Le reazioni generalizzate possono interessare l'apparato respiratorio (asma, edema della glottide), cardiovascolare (anafilassi), digerente (nausea e vomito) e la cute (orticaria/angioedema).
Per diagnosticare l'allergia al veleno di imenottero è di fondamentale importanza il racconto del paziente per risalire all'insetto pungitore. Il paziente viene poi sottoposto a test cutanei con estratti purificati dei veleni più diffusi nel nostro territorio (Apis mellifera, Vespula species, Polistes species, Vespa Crabro) e RAST che permette di quantificare gli anticorpi circolanti.
La cura più idonea nei soggetti allergici al veleno di imenottero è l'immunoterapia (vaccino) nei casi di reazioni generalizzate e in soggetti a rischio (agricoltori, apicoltori, ecc.) e va effettuata per la durata di almeno 5 anni. La sua totale efficacia nell'ambito di queste allergopatie, determina il maggior grado di soddisfazione per il paziente e lo specialista.
In ogni caso è fondamentale che il paziente allergico al veleno di imenotteri porti sempre con sé un kit di farmaci di emergenza che può autosomministrarsi in caso di puntura (adrenalina, cortisonici, antistaminici).